Cliche di stampa, vi va di scoprirli insieme?
Esistono diversi cliche di stampa. Cos’è il cliche? E’ lastra di zinco sulla quale è impressa un’immagina a rilievo o al rovescio; per lo più quello nel quale ci imbattiamo è il clichè di stampa a caldo.
Questo tipo di stampa nasce in un tempo lontano: fu ideato nel 1892 da Ernest Oeser; prevede che un elemento di contrasto venga trasferito su una determinata superficie grazie all’azione di più elementi:
- pressione,
- temperatura e
- velocità di distacco.
Esistono diversi tipi di clichè
Quelli in ottone: perfetti per le incisioni di caratteri sottili: il risultato è una stampa ottimale sia per durata che per definizione, oltretutto hanno anche una buona conducibilità del calore; quelli in magnesio, invece, richiedono un’incisione di tipo chimico che avviene cioè utilizzando delle lastre pre-sensibilizzate, convenienti a livello di costo. I clichè in gomma di silicone perfetti per stampare sulla plastica, perchè sono molto elastici e coprono bene anche superfici che non sono molto uniformi. Infine, i clichè in acciaio super resistenti perfetti per loghi o immagini complesse.
Su cosa si può stampare?
La stampa a caldo viene comunemente pensata in relazione alla carta o al cartone, in realtà è ottima anche per plastica, vetro e supporti di diverso genere, quindi ha un settore di impiego abbastanza ampio.
La zincografia
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